domenica 26 dicembre 2010

Running, allenamento anaerobico

Facciamo adesso un un esame di coscienza, è estate, fa caldo, avete appena messo la muta e con le bombole sulle spalle dovete raggiungere la riva per salire sul gommone del Diving oppure tuffarvi da riva, avete presente quella sensazione di affanno, di respiro che manca ? Ecco, significa che siete a zero con il fiato e la vostra soglia aerobica è molto bassa, la vostra forma fisica è inesistente, meglio andare a prendere il sole invece di soffrire arrancando per tutta l'immersione.
Allenandovi regolarmente potrete godere appieno il vostro sport senza rischi per voi e per gli altri, avete bisogno di "Fare Fiato" e per questo una volta abituati a correre, diciamo due mesi dopo aver iniziato, potete cominciare a fare una volta la settimana un diverso tipo di allenamento, l'allenamento anaerobico.
L'ideale sarebbe correre in pista oppure usando un programma tipo Nokia Sport Tracker unito ad un telefonino dotato di GPS, la pista di atletica ha dei segnali che indicano le distanze quindi potrete calcolare le medie usando un normale orologio dotato di lancetta dei secondi, usando Sport Tracker oppure un cardiofrequenzimetro dotato di GPS sarà tutto molto più comodo avrete le medie e le distanze in tempo reale.
Iniziate correndo per 1500 metri molto lentamente per riscaldarvi, finito il riscaldamento partite per uno scatto di 200 metri cercando di tenere una velocità abbastanza sostenuta tanto da andare in affanno, ai 200 metri rallentate per 4 5 minuti o fino a quando la frequenza cardiaca scende nella vostra soglia aerobica. Fate sei scatti di 200 metri.

lunedì 20 dicembre 2010

Running , attività aerobica

Bene, adesso riuscite a correre per venti minuti, non vorrete certo fermarvi qui ! Aumentate il tempo di 5 minuti la settimana sino ad arrivare ad un'ora di corsa continua.
Non esagerate, tenete un ritmo lento, la corsa deve essere piacere e divertimento, per il momento dovete solo abituare il vostro organismo all'attività fisica, la vostra attività si svolgerà in aereobiosi.
Un'attività fisica aerobica è un'attività di movimento nella quale l'energia necessaria alle contrazioni muscolari viene prodotta, all'interno dell'organismo, attraverso processi biologici che sfruttano l'ossigeno per la combustione dei principi nutritivi (carboidrati, grassi, proteine); da qui il termine "aerobica". I benefici derivati da tale tipo di attività sono il dimagrimento (se accompagnata da sane abitudini alimentari, non necessariamente diete), il miglioramento del tono muscolare corporeo, ed importanti benefici cardiovascolari e respiratori (contribuendo a prevenire malattie cardiovascolari). Affinchè i meccanismi aerobici possano attivarsi al meglio, utilizzando, come combustibile per le reazioni muscolari quello che fornisce la maggiore quantità di calorie per grammo, ovvero i grassi immagazzinati nel corpo, è però necessario che l'intensità non sia necessariamente elevata e che l'impegno sia protratto nel tempo tanto da garantire l'innesco dei suddetti meccanismi (almeno 20 minuti). Per riassumere ed esemplificare, l'attività fisica aerobica, con la quale vengono "bruciati" i grassi corporei richiede almeno 20 minuti di attività ad una intensità tale da permettere a chi la esegue di parlare abbastanza agevolmente con il compagno di allenamento.

mercoledì 24 novembre 2010

Il Running come allenamento

La Corsa o Running può essere un buon inizio per migliorare la nostra forma fisica e godere al meglio ed in tutta sicurezza della nostra passione per le immersioni. Se siete sedentari e non avete mai fatto sport aerobici è necessario un approccio graduale a questa disciplina sportiva, non commettete l'errore di uscire in strada e correre a perdifiato sino allo stremo delle forze, ne ricavereste solo danni e delusioni. Andiamo per gradi, per prima cosa se non volete farvi male avete bisogno di un buon paio di scarpe da Running, andate in un negozio di articoli sportivi e fatevi consigliare da gente esperta, esistono varie categorie di scarpe che si differenziano per il tipo di appoggio al terreno che asseconderà il vostro particolare tipo di passo. Di seguito un'immagine che vi aiuterà nella scelta.

Una volta scelte le scarpe potrete iniziare ad allenarvi, il vostro primo obbiettivo saranno 20 minuti di corsa continua, scegliete un percorso lontano dal traffico e almeno all'inizio non correte a bordo strada, è pericoloso ed è anche nocivo a causa dei gas di scarico degli autoveicoli. Prima di iniziare a correre fate almeno dieci minuti di  stretching. Partite molto piano e se siete in compagnia parlate con il compagno la corsa deve essere lenta ed il fiato deve permettervi di parlare mentre correte. Continuate con questo allenamento per due settimane tre volte la settimana. Nel prossimo post parleremo di come migliorare gradualmente la vostra performance atletica.


domenica 21 novembre 2010

Forma fisica allenamento

Quelli di voi che già praticano una qualche attività pseudo sportiva, tipo andare a chiacchierare in palestra, si sentono già a posto e superbamente in forma . Niente di più sbagliato , qui si sta parlando di migliorare la performance aerobica, quindi, serve un'allenamento specifico, pensate che GUE consiglia il Triatlon come tipo di allenamento. La corsa può essere la scelta giusta, ma ne parleremo nel prossimo post.

mercoledì 17 novembre 2010

Immersioni e forma fisica

Partiamo da un presupposto, se avete intenzione di fare solo immersioni a 18 metri di profondità in assenza totale di corrente, circondati da pesciolini colorati in un mare a 25° 28° gradi di temperatura, allora non allenatevi, fumate due pacchetti di sigarette al giorno, bevete un paio di Pina Colada e poi andate a farvi la vostra nuotatina di 20 minuti alle Maldive. A casa nostra però anche una immersione ricreativa un pò "tirata" magari in inverno con acqua a 14° ed una forte corrente può portare ad un impegno cardiovascolare notevole, in una persona non allenata, magari anche tabagista può provocare una forte situazione di stress dovuta alla fatica con conseguente affanno, iperventilazione e mettere a rischio tutto il gruppo che dovrà gestire l'emergenza. Se parliamo di immersioni tecniche con utilizzo di gas Trimix e miscele decompressive, una buona forma fisica è assolutamente necessaria.
"The best piece of equipment we have, are herself, with that piece of equipment we take care the other piece of equipment"
Teniamo in ordine la nostra attrezzatura, facciamo la manutenzione agli erogatori e nello stesso modo dobbiamo tenere in ordine ed in forma il nostro corpo, anche perché, ricordatelo bene, chi va in acqua con noi, conta su di noi.

lunedì 8 novembre 2010

Le Pinne

Le pinne, dai tempi dei pionieri dell'immersione subacquea le pinne sono state il mezzo di propulsione che ha permesso a noi sub l'esplorazione del mondo sommerso, da semplici corte palette di gomma come quelle degli incursori dei tempi di Durand De La Penne sono state trasformate dal marketing delle case produttrici in ogni sorta di aggeggi strani e coloratissimi con cerniere, palette, molle spaccature che dovrebbero aiutare il nuoto del sub.
In realtà quello che serve per muoversi bene è una pinna con pala larga, resistente e negativa quanto basta. Le pinne Jetfin nate nel 1964 in casa Beuchat e poi sucessivamente passate nel 1970 alla Scubapro sono la propulsione standard di noi DIR sono pinne nate per durare indistruttibili e potenti nella prestazione. Naturalmente qualunque pinna a pala larga va altrettanto bene, si può essere hogartiani anche usando le Plana Avanti della Mares.

venerdì 29 ottobre 2010

La zavorra

Liberiamoci dalla zavorra ! Il metodo è questo : portatevi a 3 mt di profonditá e togliete zavorra fino a quando, riempiendo i polmoni con un respiro profondo, inizierete a risalire. Va fatto con la muta sgonfia ma non collassata. Fatelo ogni volta che cambiate sottomuta.

mercoledì 27 ottobre 2010

Il GAV per il Monobombola

Un interessante articolo apparso sul sito DirItalia parla della scelta tra monobombola e bibombola a seconda del tipo di immersione che si deve affrontare http://tinyurl.com/32e7jh7
Anche nelle nostre immersioni ricreative è possibile usare una configurazione hogartiana, in questo caso il sacco, veramente molto contenuto e sarà dotato di una coppia di cinghie per il fissaggio del monobombola, l'imbrago e lo schienalino sarà quello che usiamo per il bibombola. Ecco un esempio di  GAV prodotto da Halcyon.
Niente fibbie o inutili fronzoli, possiamo vedere in questo Video un sub dotato di monobombola che dimostra un perfetto controllo dell'assetto.
Il costo è uguale o inferiore a quello degli assurdi GAV ricreativi prodotti dalle ditte che sfruttano il settore. Provate almeno una volta questa configurazione e vi sentirete più liberi in acqua. Il nuoto incontrerà meno resistenza e la respirazione sarà facilitata.

sabato 23 ottobre 2010

Il Sacco

Il Sacco hogartiano è semplice senza elastici e con un corrugato lungo abbastanza da essere facilmente raggiungibile, senza che dia fastidio penzolando in giro, non ci sono elastici di ritenzione che potrebbero provocare fastidiose sacche d'aria che rovinerebbero l'assetto. L'uso di questo tipo di GAV richiede un minimo di addestramento ma una volta che si impara ad usarlo diventa insostituibile. Il mio consiglio è quello di frequentare un corso GUE dove vi spiegheranno le principali manovre necessarie ad ottimizzare l'assetto e la posizione da tenere durante l'immersione.

mercoledì 20 ottobre 2010

Il GAV Hogartiano

Il GAV o BC (buoyancy compensator) è composto da uno schienalino di acciaio o di alluminio attraversato da una unica cinghia che va a formare gli spallacci e la cintura, la fibbia in acciaio sulla cintura si porta spostata tutta verso destra per fermare il pacco batteria della torcia, dalla estremità inferiore parte il sottocavallo che verrà fermato dalla cintura. L'imbrago o harness è veramente l'ossatura di tutto il sistema DIR porta due D-Ring nella parte alta degli spallacci un D-Ring a sinistra sulla cintura e due sul sotto cavallo, niente fibbie. La regolazione dell'imbrago è fondamentale e va fatta ogni volta che si modifica lo spazio occupato dalla muta intorno al corpo del sub. Per qualche chiarimento vi segnalo questa utile serie di immagini sul sito della BAUE (Bay Area Underwater Explorer)
http://www.baue.org/images/galleries/v/equipment/

martedì 19 ottobre 2010

Continuiamo a parlare del GAV

Bombole configurate per essere usate senza GAV
Bene, sto provando ad aggiornare il blog via e-mail quindi chiedo scusa per qualche inevitabile errore di battitura. Dovete sapere miei cari topolini da Diving che una volta il GAV non esisteva, si andava con uno schienalino ed un paio di cinghie per tenere le bombole sulle spalle. La zavorra doveva essere dosata al millimetro per ovvi motivi. Oggi si usano GAV gonfi come palloni e quantità esagerate di zavorra, il metodo giusto stà a metà tra questi due sistemi. Un sacco molto contenuto, piazzato dietro uno schienalino che monta un imbrago formato da una sola cinghia senza fibbie in plastica che si possono rompere sul più bello, prima o durante l'immersione. Questo è il GAV DIR tre soli D-ring due sugli spallacci ed uno a sinistra sulla cintura, un sottocavallo per tenerlo ben fermo.

lunedì 18 ottobre 2010

Le Case Costruttrici

Iniziamo a sparare qualche bordata contro le case costruttrici di attrezzature subacquee, in Italia sono presenti marchi famosi in tutto il mondo, sono proprio le case costruttrici colpevoli di divulgare ed aver propagandato un concetto sbagliato di attrezzatura  che è adatto più a finalità di marketing che ad un uso reale della stessa. Analizzeremo in seguito le varie parti dell'attrezzatura ma adesso voglio citare come esempio il GAV che ogni istruttore piazza sulle spalle degli allievi il primo giorno di corso.
Il GAV come concepito dalle multinazionali della subacquea è pericoloso e totalmente sbagliato nei suoi concetti di base. Costringe l'apertura della cassa toracica durante la respirazione, limita la velocità del nuoto agendo come una sorta di ancora galleggiante, posiziona il sub in verticale facendogli assumere una posizione totalmente errata, strano perché chi ha fondato queste famose multinazionali andava in mare senza GAV, allora GAV si o GAV no, la verità sta nel mezzo.

Qualche nota su di me

Allora, bisogna pur cominciare in qualche modo, vado sott'acqua da quando avevo quindici anni ed adesso ne ho 55, ho cominciato facendo quella che allora si chiamava "Pesca Subacquea" allora era quello l'approccio al mare comune a tutti, pinne maschera ed un fucile a molla, il glorioso Saetta della Cressi Sub, poi gli studi di Biologia Marina ed il primo brevetto per l'immersione con autorespiratore, un Discowery della Padi preso alle maldive nel lontano 1998.
Tanta voglia di migliorare ed allora vai con brevetti su brevetti, tanti anni di immersioni alla fine anche in Trimix , poi nel 2005 ho conosciuto l'esistenza di un nuovo modo di andare sott'acqua, il metodo DIR una sigla che significa Do it Right, letteralmente, fallo nel modo giusto, piano piano ho cominciato a provare in acqua ed a comprare l'attrezzatura poi finalmente ho seguito un corso della GUE ed ho conseguito il brevetto Fundamental di questa didattica che applica in pieno i concetti del metodo DIR.
Questo blog vuole essere un diario ed una serie di consigli per chi si vuole avvicinare a questo metodo di immersione.